Meglio
conosciuto come “febbre sulle labbra”, l’Herpes labialis è la patologia più
diffusa nel genere umano.
In Italia una
persona su tre dichiara di avere sofferto almeno una volta nella vita di questo
fastidioso problema ed il 15% degli adulti dichiara di avere avuto una recidiva
erpetica nell’ultimo anno.
L’agente
responsabile è l‘Herpes simplex
virus di tipo 1 (HSV-1) ed il 90% della popolazione è portatrice di questa
variante del virus; una seconda variante (HSV-2) è responsabile solo di un 2%
dei casi.
Se il virus
infetta soggetti che non l’hanno mai contratto in precedenza si ha l’infezione
primaria erpetica; dopo questa infezione il virus rimane nell’organismo in
una fase di latenza e successivamente, in presenza di particolari
condizioni, può riattivarsi e manifestarsi in modo ricorrente
e circoscritto.
Il periodo di
incubazione è di 10 giorni, l’infezione si presenta con febbre ed una
faringite erimatosa seguita da un’eruzione vescicolare nel cavo orale e sul
labbro, in seguito poi le vescicole si uniscono ulcerandosi e formando chiazze
aftoidi di colore grigio-giallastre. Il dolore è di solito molto intenso e
questo rende difficile l’ingestione di qualsiasi alimento. La guarigione si
ha in 10 – 15 giorni e nei bambini l’infezione può propagarsi anche in
altre parti del corpo.
La variante
HSV-2 si manifesta come infezione ai genitali e colpisce la popolazione
sessualmente attiva, l’incubazione è di 5 giorni ed è seguita da un’eruzione
vescicolare su base eritematosa localizzata. In una fase successiva si ha la
rottura delle vescicole; nelle donne in concomitanza può presentarsi vaginite
essudativa accompagnata da febbre e malessere generale. In genere la guarigione
avviene in 15- 20 giorni.
Al termine
dell’infezione primaria il virus penetra nelle terminazioni nervose dell’epidermide
e lì rimane in uno stato latente.
Nell’infezione
secondaria il sistema immunitario dà una risposta più rapida ed efficace
limitando l’infezione ad un’area localizzata attorno all’estremità del nervo
coinvolto: compaiono quindi poche vescicole sulle labbra e solo di rado
all’interno della bocca.
Cause:
Si è appurato
che il primo contatto con il virus HSV-1 avviene soprattutto nei primi anni di
vita tramite un’infezione chiamata gengivostomatite erpetica, che si manifesta
con lesioni alla mucosa del cavo orale e delle labbra che provocano dolore e
fastidio sia a livello fisico che psicologico, in quanto l’aspetto esteriore è
temporaneamente compromesso; non di rado i pazienti, soprattutto adulti, che
soffrono di questo problema presentano i sintomi dell’ansia e sentono il
bisogno di isolarsi a causa di un sentimento di vergogna ed imbarazzo.
Sintomi:
L’infezione
primaria da HSV-1 è spesso asintomatica, la maggior parte degli adulti
sono infatti portatori di anticorpi senza avere avuto episodi evidenti della
patologia; nei casi sintomatici l’infezione presenta numerose forme cliniche
possibili, tuttavia la più comune la gengivostomatite erpetica che si osserva
più frequentemente in età pediatrica dai 2 ai 5 anni.
Le fasi chiave
dell’Herpes labialis ricorrente sono essenzialmente quattro.Fase
prodromica, in cui il soggetto può avvertire dei sintomi specifici come pizzicore,
prurito, bruciore e dolore. Questa fase dura da poche ore ad un giorno e si
è già potenzialmente contagiosi, anche se non si sono ancora formate le
vescicole. Riconoscere questi sintomi anticipatori è di grande aiuto in
quanto l’applicazione di preparati topici antivirali riduce l’ampiezza delle
lesioni cutanee.Fase
delle vescicole, che possono diventare grandi dai 2 ai 5 mm ripiene di liquido
giallognolo.Fase
ulcerosa, in cui le pustole scoppiano e confluisco a formare un’unica grande
ulcera dolente di colore grigio. Il liquido che fuoriesce è ancora molto
contagioso.Fase
della crosta dura, in cui la crosta molle già formatasi diventa via via più
dura ed assume un colore rosso scuro. In questa fase il soggetto può lamentare
prurito e dolore dovuto al sanguinamento della crosta. A questo punto il
soggetto non è più contagioso.
Trasmissione:
Il virus HSV-1 è
molto contagioso e si trasmette per contatto diretto fra persone: o tramite le
lesioni erpetiche, oppure tramite la saliva di portatori sani.
Quindi può
avvenire tramite lo scambio di effusioni tra una persona infetta ed una non
infetta, tramite lo scambio di oggetti infetti come stoviglie, asciugamani,
rasoi, spazzolini ecc. Oppure un soggetto colpito può autocontagiarsi cioè
trasmettere il virus in altre parti del corpo come il naso o l’occhio.
Al soggetto
colpito si raccomanda di non toccarsi le vescicole e di seguire
un’accurata igiene generale, lavarsi spesso le mani soprattutto prima di
maneggiare oggetti condivisi.
In ultimo da
ricordare che i virus HSV-1 ed HSV-2 possono contaminare sia la zona orale che
la zona genitale: l’Herpes labialis può essere trasmesso ai genitali
attraverso contatto oro-genitale dando origine ad Herpes genitale
secondario ed al contrario può avvenire che l’Herpes genitale possa essere
trasmesso a livello orale dando origine ad Herpes labialis secondario.
Pericoli:
L’Herpes simplex
dell’occhio rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infettiva
nel mondo.
Il rischio più
rilevante della forma genitale è quello legato alla gravidanza.
Durata:
Il periodo di
guarigione dell’infezione secondaria da HSV-1 di norma si aggira intorno ai
9 – 11 giorni, talvolta persiste una macchia rossastra che si attenua con il
passare del tempo, mentre l’infezione da HSV-2 ha un tempo di guarigione
leggermente più lungo e la lesione può essere più accentuata soprattutto per il
sesso femminile.
Cura e terapia:
Il trattamento
più efficace per questo tipo di infezione è costituito da un agente antivirale
in grado di bloccare la moltiplicazione del virus contribuendo ad abbreviare i
tempi di guarigione. I due farmaci più usati sono aciclovir (come generico,
oppure come Zovirax, Cycloviran, …) e penciclovir, (Vectavir) soprattutto ad
uso topico.
L’aciclovir si è
dimostrato efficace se applicato nella fase prodromica, mentre lo è molto meno
se usato solo nella fase vescicolare. E’ di fondamentale importanza ai fini di
una corretta terapia l’applicazione di uno strato di crema ogni 4 ore
(notte esclusa) per almeno 5 giorni fino ad un massimo di 10.
Il penciclovir
fornisce risultati soddisfacenti indipendentemente dalla fase di sviluppo della
lesione erpetica. L’applicazione topica del penciclovir è in grado anche di
attenuare il dolore, la crema va applicata sulla zona infetta ogni 2 ore
per 4 giorni consecutivi.
Se le recidive
erpetiche sono frequenti è consigliabile ricorrere alla somministrazione di un
antivirale per via sistemica su consiglio medico.
I vaccini sono ancora in fase di studio.
Prevenzione:
I fattori che
contribuiscono alle recidive erpetiche sembrano dipendere dallo stato generale
del sistema immunitario, pertanto i seguenti fattori sono quelli più
incriminati:
·
forte
stress,
·
febbre,
·
malnutrizione,
·
sbalzi
ormonali,
·
malattie
da raffreddamento o influenza,
·
gravidanza,
·
trauma
locale (interventi odontoiatrici, chirurgia estetica, rasatura),
·
esposizione
a temperature estreme,
·
esposizione
ai raggi ultravioletti.
Evitando questi
fattori di innesco spesso è possibile prevenire o diminuire la gravità
dell’Herpes labialis.
GENGIVOSTOMATITE
HERPETICA :
le
manifestazioni di questo virus nel cavo orale sono denominate Gengivostomatite
(da distinguersi dalla Stomatite Aftosa)
L'herpes simplex primario (tipicamente
contratto da bambini) determina la gengivostomatite erpetica acuta. Essa
di solito è dovuta al virus herpes simplex tipo 1 (ma, attraverso il contatto
oro- genitale, può essere dovuta al virus herpes simplex tipo 2) .Esordisce con
piccole vescicole che si rompono formando ulcere. Quando nelle fasi iniziali è
localizzata, può somigliare alla stomatite aftosa, ma l'herpes primario colpisce
sempre la gengiva aderente e può interessare altri tessuti, mentre la
stomatite aftosa non colpisce mai la gengiva aderente. Può presentarsi con
febbre.Il dolore spesso è così intenso che il paziente non riesce ad
alimentarsi o addirittura a bere. L'infezione tipicamente dura da 10 a 14
giorni. Il virus si stabilizza nel ganglio semilunare (centro nervoso)dove
rimane in fase di latenza per periodi di diversa lunghezza.Lo stress,
alterazioni del sistema immune o trauma possono successivamente riattivarlo.
Il trattamento è sintomatico. Esso comprende
analgesici sistemici (p. es., paracetamolo) e anestetici topici applicati
direttamente con una garza (p. es., una soluzione di diclonina allo 0,5% o una
pomata di benzocaina al 2-20%). Quando sono colpite aree molto vaste, la
lidocaina viscosa al 5% può essere utilizzata per gli sciacqui orali 5 min
prima del pasto. (Nota: la lidocaina non deve essere deglutita poiché
anestetizza l'orofaringe, l'ipofaringe e a volte l'epiglottide. I bambini
devono essere tenuti in osservazione per escludere segni di inalazione.)
Le eruzioni dell'herpes simplex secondario
si verificano come ulcere fredde sul bordo vermiglio del labbro o, molto meno
comunemente, come ulcerazioni della mucosa del palato duro. Di solito, un
paziente presenta delle sensazioni prodromiche, tipicamente un prurito o un
bruciore del labbro. Durante la fase prodromica, il trattamento PO con
aciclovir alla dose di 200 mg cinque volte al giorno può diminuire la durata e
la gravità delle eruzioni, mentre la somministrazione dell'aciclovir per via
topica non è efficace. La durata delle lesioni può essere ridotta a circa un
giorno applicando una pomata di penciclovir all'1% q 2 h al risveglio. Questo
trattamento deve essere iniziato durante la fase prodromica o subito dopo la
comparsa della prima lesione.