giovedì 21 gennaio 2016

CIBI CHE MACCHIANO I DENTI: QUALI SONO

Con il tempo i denti perdono il loro colore bianco naturale; una delle cause più comuni è il consumo di determinati cibi o bevande: in particolare, ci sono alcuni alimenti che macchiano i denti, altri che portano via lo smalto dalla loro superficie, altri ancora, troppo acidi o caldi, che creano delle microlesioni o li consumano progressivamente.

Vediamo allora una serie di cibi e bevande da evitare o da consumare con attenzione per evitare che i nostri denti si ingialliscano.

CAFFE'  
Il caffè è tra gli alimenti che ingiallisce maggiormente i denti. Questo effetto è dovuto al caratteristico colore scuro del caffè; la bevanda viene assorbita dai denti, che sono particolarmente porosi. Il risultato, purtroppo, non è molto “estetico”! Del resto il caffè, anche per altri motivi, andrebbe assunto con moderazione.

TE'


Il tè ingiallisce i denti meno del caffè, ma ci sono alcune varietà di tè che possono ingiallire i denti più del caffè. I maggiori responsabili dell’ingiallimento dei denti sono i tè particolarmente scuri. A causare l’ingiallimento sono i tannini, sostanze che, però, rendono il tè una bevanda ricca di proprietà benefiche. Per limitare l’effetto ingiallente del tè si può aggiungere al tè del latte.              


VINO ROSSO
Questo caso vale la regola del colore: il vino rosso, per il suo colore scuro, può macchiare i denti. Al di là di questa controindicazione, il vino rosso, se assunto in modeste quantità, può rivelarsi persino benefico per la salute e in particolare per la salute del cuore. Insomma, anche in questo caso, la parola d’ordine è moderazione

SALSA SOIA
Di accompagnamento per piatti asiatici, tra cui il sushi (pietanza giapponese tutta da scoprire, di cui abbiamo già parlato per le sue proprietà anti-cariogene ) è una salsa di colore scuro e quindi può macchiare i denti e farli ingiallire. Per questo, trattandosi di un alimento non indispensabile per la nostra alimentazione, la salsa di soia andrebbe assunta con molta moderazione.



FRUTTA COLORATA: MIRTILLI, MORE & FRUTTI ROSSII mirtilli hanno tante propietà benefiche per l'organismo perché sono ricchi di antiossidanti. Tuttavia, il loro colore scuro, può lasciare macchie sui denti difficili da eliminare. Di conseguenza, si raccomanda di risciacquare bene i denti subito dopo aver mangiato questi frutti. In alternativa, ogni tanto, sarebbe bene lavare i denti con bicarbonato e limone. Meglio non farlo di frequente perché si potrebbe corrodere lo smalto dei denti.




LIQUIRIZIA
Se amate la liquirizia prestate attenzione a non esagerare con le quantità. Questo delizioso prodotto può creare sui denti macchie scure. Questo stesso discorso vale per alcuni dolciumi, come caramelle e gomme da masticare che, soprattutto in dosi eccessive, rendono lo smalto di una colorazione tendente al giallo.


COCA-COLA
La coca cola è una bevanda di cui si dovrebbe eliminare il consumo, a prescindere, visti i danni che può arrecare alla nostra salute. Come tutte le bevande di colore scuro, può macchiare i denti. I problemi però sono collegati anche alla presenza, al suo interno, della soda e al fatto che in genere è consumata molto fredda. Questo, infatti, rende i denti più porosi e inclini alle macchie. Inoltre, le sostanze in essa contenute corrodono lo smalto dei denti.

SUCCHI DI FRUTTA di colore SCURO
Anche se il succo di frutta è una bevanda meno nociva rispetto alla coca cola, il colore scuro di alcuni tipi di ingredienti, assieme all’azione di alcuni acidi, può portare a macchiare i denti. Se volete godere dei benefici della frutta, meglio sgranocchiare una mela, ad esempio. La sua consistenza croccante, infatti, aiuta a proteggere, pulire e a mantenere in salute i vostri denti.



ACETO BALSAMICO
È uno dei condimenti per insalata (e non solo) più deliziosi e ricchi di proprietà che possiamo usare, eppure il suo colore scuro potrebbe macchiare i denti. Meglio optare per dei condimenti più chiari, senza rinunciare alla lattuga che invece crea una patina protettiva antimacchia sullo smalto dei denti.


SALSA DI POMODORO
Un must della cultura culinaria italiana che, però, può macchiare i denti. Cosa possiamo fare per non rinunciarci? Mangiare prima un antipasto fatto di spinaci o broccoli che, come la lattuga, creano un film protettivo sui denti in modo che gli alimenti non penetrino nei pori. I responsabili, in questi casi, sono gli acidi in esso contenuti; questi corrodono lo smalto dei denti (di colore bianco puro) e fanno fuoriuscire la parte interna, di colore giallastro.


CACAO
Oltre ad essere un nemico per la forma fisica, il cacao ha un alto potere macchiante sulle superfici dentali, un motivo in più per limitarne il consumo.



Questi cibi sono dunque da bandire dalla nostra tavola? assolutamente NO, vediamo quindi qualche consiglio per limitarne i danni:

1 ricorda che gli alimenti che macchino la  tovaglia bianca   possono macchire anche i denti.
2  Mirtilli, more, ciliegie, melograni  e salsa di pomodoro sono alimenti ricchi di antiossidanti, sono salutari e non vanno eliminati, meglio limitarne l’uso o sostituirli con cavolfiore, mele, pompelmo, melone e uva bianca.
3  Usa la cannuccia per bere te freddo,  bevande gasate in genere, aiuta a tenere lontano il liquido dalla superficie esterna dei denti.
4  Non trattenere a lungo in bocca sostanze che macchiano i denti, mastica e poi deglutisci.


5  Spazzola subito dopo aver ingerito  gli alimenti di cui abbiamo parlato, usa i colluttori al fluoro
6 . Se il danno è già stato fatto, ci si può rivolgere al dentista per un trattamento sbiancante.

martedì 19 gennaio 2016

A PERUGIA NASCE BIMBA CON 2 DENTI, SOLO 3 CASI su 10 mila

I bambini possono nascere già con un bel corredino di denti da latte? Se siamo abituati a vedere "sorridere" neonati sdentati, sappiate che è possibile, anche se è una rarità, ammirarli con qualche dentino già alla nascita.

Ed è proprio quello che è avvenuto all' ospedale Santa Maria della Misericordia  di Perugia, dove è stata data alla luce una bimba che già alla nascita presentava 2 dentini! Nata con parto naturale, la piccola presentava due incisivi inferiori, precisamente denti "sovranumerari semi-inclusi". La presenza di denti in epoca neonatale però rappresenta un fastidio sia per il bimbo sia per la madre durante, ad esempio, l'allattamento; perciò i medici, a meno di 24 h dal parto, hanno provveduto ad estrarli per evitare complicanze.


lunedì 18 gennaio 2016

ALITOSI : CAUSE E RIMEDI


Cos'è?   Odore sgradevole dell'aria espirata, durante la respirazione e la fonazione. 
Si associa spesso a una lingua che presenta una patina bianca. Colpisce più del 20 % della popolazione; spesso ci si rende conto di questo problema quando qualcuno ce lo fa notare;
le cause sono svariate: può essere dovuta a periodi di digiuno prolungato che determinano la  formazione di corpi chetonici (responsabili del cattivo odore).

Cenni storici:
Quello dell'alitosi non è un problema appartenente solo all'epoca moderna; il termine stesso è di origine latina­: ALITUS (respiro) + OSIS (malato, anomalo), è quindi un problema psico-sociale che coinvolge le popolazioni già dall'epoca degli antichi greci e romani, ben noti per la loro attenzione e cura all'igiene e alla bellezza; anche nel libro della Genesi si parla di questo argomento, viene infatti menzionato il primo chewingum: una resina utilizzata  dalle popolazioni del mediterraneo come rinfrescante per l'alito.
Il tema dell'alitosi è stato affrontato anche nelle scritture islamiche: la teologia musulmana consiglia, nella prevenzione dell'alitosi, l'uso di  un caratteristico stick di legno da utilizzare durante il periodo di digiuno del Ramadan.

ALITOSI: VERA o TRANSITORIA?
Non tutti gli aliti cattivi sono dovuti ad una vera alitosi: esiste una condizione chiamata ALITOSI TRANSITORIA: è l'alito cattivo tipico del risveglio mattutino; si sviluppa in seguito al fenomeno di xerostomia (diminuzione del flusso salivare) che avviene normalmente durante il sonno, il quale in associazione ai processi di decomposizione che avvengono nel cavo orale ad opera della flora batterica, genera gli odori sgradevoli dell'alito al risveglio. Questo tipo di alitosi è presente in più del 50% della popolazione adulta, quindi è la condizione più frequente.

ALITOSI VERA: a seconda della CAUSA distinguiamo 2 tipologie:

EXTRAORALE --> 10%, Associata a cibi alitogeni(alimenti ricchi di zolfo come aglio, cipolla, porro, uovo, cavolo, molluschi, crostacei, peperoni e le spezie in particolare il curry;
farmaci (metronidazolo, antiallergici, ansiolitici,diuretici, antipertensivi ) che diminuiscono la produzione di saliva; abitudini viziate come il tabagismo (sigarette, pipa, sigaro);


patologie delle vie respiratorie, (bronchite cronica, bronchiectasie, carcinomi, ascessi polmonari, sinusiti, riniti), 
malattie gastroenteriche (ernia iatale, diverticolo di Zenchel, gastrite, ulcere) è stato dimostrato che molti pazienti che soffrono di alitosi hanno una cattiva digestione, spesso associata alla presenza di Helicobacter Pilori: un germe che localizzato nello stomaco provoca gastiri,ulcere ed altri problemi gastrici; 
malattie renali, malattie metaboliche (esempio diabete mellito).
  • INTRAORALE ­­­--> 90 %, La causa è riconducibile a patologie del cavo orale; un ruolo predominante è assunto da gengiviti e parodontiti ovvero quelle patologie sostenute da ceppi batterici gram negativi proteolitici (come ad esempio Porfiromonas Gengivalis, Fusobacterium Nucleatum, Tannarella Forsitia, Porfiromonas Gengivalis e altri) i quali producono i COMPOSTI VOLATILI SOLFORATI (CVS) che rappresentano la vera causa dell'alitosi. I CVS principali sono dimetilsolfuro - solfuro di idrogeno - metilmercaptano. La produzione di questi composti ha origine dal metabolismo delle proteine presenti nella dieta,  nel fluido gengivale e nella saliva, ad opera dei batteri proteolitici e delle proteasi (enzimi dell'ospite ) che  scindono queste proteine in peptidi semplici i quali, a loro volta, vengono frammentati in amminoacidi contenenti zolfo (metionina, cisteina) da cui derivano i composti volatili responsabili dell'alitosi. Altre sostenze alla base dell'insorgenza dell'alitosi sono: putrescina e la cadaverina (entrambe derivanti dal metabolismo di altri amminoacidi); acido butirrico-indolo-scatolo. Tutte queste sostanze possono essere percepite solo in forma volatile, quindi finchè rimagono disciolte nel fluido della saliva non sono percepibili come odore cattivo.
Accanto all'alitosi vera esiste una condizione detta ALITOFOBIA, in cui la persona crede di essere affetta da alitosi ma in realtà non è cosi, è solo una sua convinzione; l'alitofobia è correlata a disturbi ossessivo-compulsivi o ad ipocondria, in alcuni casi può addirittura portare al suicidio.

DIAGNOSI:
Si basa su valutazioni organolettiche in cui il dentista esamina l'alito del paziente assegnando un valore numerico su una scala da zero a cinque; su dispositivi di rilevazione dei composti volatili, come la gascromatografia: metodica in cui si analizza l'aria espirata e la saliva del paziente, valutando la presenza dei composti volatili; e l'halimiter: apparecchio elettronico che aspira l'aria proveniente dalla bocca e analizza le concentrazioni di disolfuro di idrogeno e di metilmercaptano. Oltre ciò è indispensabile un esame ispettivo del cavo orale per valutare la presenza di patologie che possono indurre l'alitosi.

TRATTAMENTO :

Nei casi di alitosi ad eziologia extraorale è necessario l'intervento dell'opportuno specialista.

Per quanto riguarda l'alitosi ad eziologia intraorale, il principio che accomuna tutte le terapie è l'eliminazione dei batteri proteolitici insidiati nel microambiente orale, con la rimozione di tutte le condizioni predisponenti alla loro proliferazione (pseudotasche, gengiviti, ecc). Le strategie terapeutiche si basano sui seguenti aspetti principali:
  1. riduzione della concentrazione dei batteri anaerobi nella bocca, specialmente sul dorso della lingua;
  2.  rimozione chimica (tramite un processo di ossidazione) dei composti volatili solforati;
Nel trattamento di questa patologia la compliance del paziente è fondamentale, occorre istruirlo in maniera dettagliata affinchè si possa risolvere la sua problematica.

INDICAZIONI DA SEGUIRE PER IL PAZIENTE ALITOSICO:
  • Correzione della dieta, evitando i cibi che contengono sostanze alitogene; importante anche evitare lunghi periodi di digiuno;


  • Migliorare e incrementare le manovre di igiene orale domiciliare: 1)Lo spazzolino è sicuramente uno dei presidi di profilassi più validi per la sua azione meccanica di rimozione dei residui alimentari e dei biofilm orali dalle superfici (è quindi importante sapere come scegliere il proprio spazzolino ). 2) Anche l'utilizzo di dentifrici con adeguate caratteristiche organolettiche contribuisce al miglioramento dei risultati: la presenza di aromi adeguati (es. menta) determina sensazioni di freschezza e pulizia che persistono variabilmente anche dopo l'uso. 3) L'uso di colluttori antisettici è utile per il
controllo della proliferazione batterica orale; in particolare si raccomanda l'uso di colluttori a base di cetilpiridinio, clorexidina, biossido di cloro, zinco e bicarbonato. 4) Nel programma di trattamento dell'alito, oltre ad una regolare igiene orale (spazzolamento, uso del filo interdentale, utilizzo di dentifrici e colluttori) va inclusa una regolare igiene della lingua (sopratutto nella porzione posteriore); la pulizia della lingua risulta fondamentale nel trattamento  e nella profilassi dell'alitosi, perchè la placca che si deposita su di essa è spessa circa 1 o 2 mm.
  • Sottoporsi a visite di controllo regolari;     

  • Bere molti liquidi;


  • Masticare gomme senza zucchero (meglio se con xilitolo e zinco) per stimolare la secrezione salivare; sono consigliati anche chiodi di garofano e semi di finocchio;

  • Mangiare vegetali freschi e fibrosi, come carote e finocchi
  • Smettere di fumare.

giovedì 14 gennaio 2016

martedì 12 gennaio 2016

SUSHI: UN NUOVO NEMICO PER LA CARIE

Ultima novità sul Sushi: protegge dalle carie!
 Ebbene si, per l'esattezza a contenere questa interessante proprietà sarebbe il Wasabi, la salsa verde a base di rafano con cui si accompagna questo famosissimo piatto nipponico a base di pesce crudo e riso.

Secondo uno studio giapponese condotto dal ricercatore Hideki Masuda e presentato ad Honolulu in occasione del Congresso Internazionale della Chimica, il wasabi conterrebbe alcune molecole, gli isotiocianati, che impedirebbero l'adesione dei batteri alle superfici dentarie, evitando quindi il meccanismo che porta alla formazione di carie.



Cos'è il Wasabi?   
"Wasabi japonica" è una pianta che appartiene alla famiglia delle crucifere, di cui fanno parte anche broccoli, rape, cavoli e ravanelli. 

Tutti questi vegetali contengono i famosi isotiocianati. Sono numerosi gli studi che attribuiscono virtù a tale composto. In particolare il wasabi ha proprietà antisettiche ed antibatteriche, inibirebbe inoltre la crescita di tumori e giocherebbe un ruolo determinante nella prevenzione delle reazioni allergiche e dell’asma, ma gli studi in merito sono ancora in corso. L’azione del wasabi sui batteri responsabili delle carie, per esempio, è stata dimostrata solo in vitro e studi recenti mostrano che alcune proprietà degli isotiocianati possono scomparire sotto l’azione della saliva o dei succhi gastrici.




Un ottima notizia quindi per gli amanti di sushi e forse un buon motivo per incoraggiare coloro che ancora non si sono convinti a provarlo! Ciò però non vi induca ad esagerare, mi raccomando, anche perchè se da un lato sarebbe necessario accompagnare ogni pietanza con forti dosi di wasabi (che resta comunque un condimento piuttosto piccante), dall’altro, anche se non occorre più dimostrare le qualità nutrizionali del pesce quando lo si mangia crudo, occorre prepararlo con cura, onde evitare di ingerire accidentalmente dei parassiti (come gli anisakis).


Sushi in dentistry :-p

                                                                                                                                                                                          

lunedì 11 gennaio 2016

DENTI DEL GIUDIZIO CHE DOLORE! Anche LORENA BIANCHETTI ne ha SOFFERTO

I denti del giudizio, anche detti "terzi molari" o OTTAVI, rappresentano i denti posizionati piu posteriormente nell'arcata dentaria.
Sono 4 , due per arcata; il loro nome è dovuto al periodo in cui compaiono, normalmente infatti erompono tra i 18-25 anni, in età quindi piu matura rispetto a tutti gli altri elementi dentari.

Questi denti mancano nel circa 35% della popolazione: può capitare infatti che uno o piu di essi rimanga incarcerato nello spessore dell'osso o della gengiva; in questo caso si parla di INCLUSIONE.


Frequentemente gli ottavi assumono una condizione definita "PARZIALMENTE INCLUSA": non trovando spazio sufficiente, rimangono sommersi solo parzialmente nell'osso o nella gengiva. Questa situazione può predisporre alla formazione di focolai d'infiammazione cronica e rendere necessaria l'estrazione del dente.

ORIGINE :
I denti del giudizio attulmente sono organi vestigiali, quasi del tutto inutilizzati nella specie umana, rappresentano però un patrimonio ereditario che ci perviene dagli antichi ominidi. Robert Corrunci, ricercatore presso l'università dell'Illinois, evidenzia come nel corso dei secoli l'alimentazone umana si sia modificata:  in epoca primitiva la dieta era composta da carni crude ed alimenti duri, i nostri antenati necessitavano quindi di una capacità masticatoria maggiore e quindi dell'ottavo dente.
Nell'epoca moderna invece l'alimentazione è più soft, composta da cibi più morbidi, perciò le mandibole dell'uomo contemporaneo sono andate incontro ad un'involuzione: le dimensioni e gli spazi si sono ridotti e quindi impediscono od ostacolano il corretto sviluppo dei denti del giudizio.


Estazione: quando è necessaria ? 

Non tutti i denti del giudizio necessitano di estrazione, se hanno trovato il giusto spazio e non causano dolori o altre problematiche possono essere lasciati al loro posto.
Ogni situazione clinica è unica e va valutata singolarmente, non si può definire un criterio universalmente valido per indicare l'estrazione; un pò di chiarezza però la si può fare, vediamo quindi alcune delle condizioni che piu frequentemente richiedono estrazione di questi denti : 
ASCESSO DENTALE, CISTI o GRANULOMI

ㆍDISALLINEAMENTO rispetto agli altri denti: la posizione anomala assunta dal terzo molare non solo impedisce od ostacola la corretta pulizia dentale con dentifricio, spazzolino e filo interdentale, ma espone anche lo stesso dente al rischio di carie, mal di denti, gengive gonfie ed infiammate e, nei casi più gravi, ascesso dentale.

ㆍ INCLUSIONE PARZIALE  nella gengiva: può minare salute e stabilità dei denti attigui: non trovando spazio a sufficienza, i denti del giudizio spingono gli altri, provocando denti storti, difficoltà masticatorie ed affollamento dei denti, ponendo le basi per una malocclusione dentale più grave.

ㆍ INCLUSIONE: ovvero quando sono incastrati nell'osso mandibolare/mascellare e non sono visibili ad occhi nudo. La permanenza di questi denti nei mascellari può predisporre allo sviluppo di cisti che, a lungo andare, possono favorire infezioni od indebolire l'osso portante.

ㆍMALPOSIZIONAMENTO :se ad esempio CRESCONO ORIZZONTALMENTE , spingendo sui secondi molari provocano dolore durante la masticazione. La CRESCITA OBLIQUA dei denti del giudizio favorisce il deposito di residui di cibo sulle fessure gengivali che, inevitabilmente, si vengono a formare: anche in questo caso, i batteri trovano le porte aperte per avviare un processo infettivo che si traduce in carie e pulpiti.


Anche la conduttrice TV Lorena Bianchetti
ha avuto problemi con i suoi denti del giudizio , in una recente intervista ha dichiarato " Anche se non avvertivo dolore, capivo che nella mia arcata superiore c'era qualcosa che non andava: sul lato sinistro un dente non era piu nella sua posizione; avevo la percezione che si stesse spostando, lentamente ma progressivamente;  rischiavo di rovinare l'intera dentatura. Perciò ho risolto il problema con un unico intervento" ; la conduttrice infatti si è sottoposta ad un unico intervento presso l'ospedale Fatebenefratelli di Roma, in cui hanno rimosso tutti e 4 i denti del giudizio, in anestesia locale. Dopo due settimane di convalescenza , durante le quali ha mangiato ghiaccioli e bibite fredde, la situazione si è ristabilta del tutto e lei è riuscita a salvaguardare la sua bella dentatura.

sabato 9 gennaio 2016

SALUTE DENTALE : LA PREVENZIONE IN GRAVIDANZA

La gravidanza è un periodo particolare per una donna , il suo organismo è in rivoluzione, avvengono importanti cambiamenti ormonali perciò diviene ancor più importante PREVENIRE anziché curare.

                                                  
Secondo l'American College of Obstetricians and Gynecologists ben il 40% delle future mamme deve affrontare una gengivite, una carie o una parodontite durante i mesi della gestazione. Le infezioni, come quelle associate agli ascessi, espongono a dei rischi sia la mamma, sia il bambino, aumentando la probabilità di avere a che fare con preeclampsia, parto pretermine e aborto.

Secondo le statistiche la gengivite da gravidanza colpisce un’altissima percentuale di donne con sintomi e intensità che variano da soggetto a soggetto.
L’insorgere della patologia è strettamente correlata allo stato di salute delle gengive prima della gravidanza ed è favorita, oltre che dall’aumento della placca batterica, anche dalla diversa composizione della stessa. Inoltre l’estradiolo e il progesterone, i cui valori aumentano durante la gravidanza, favorirebbero la proliferazione di alcuni batteri responsabili dell’alterazione dello stato di salute delle gengive.

È ormai risaputo, come dimostrano numerosi studi in ambito-medico scientifico, che una corretta igiene dentale in gravidanza sia importantissima non soltanto per preservare la salute dei denti della mamma in attesa ma anche per prevenire i potenziali problemi dei dentini del bimbo; nella bocca infatti  si annidano moltissimi batteri, la maggior parte dei quali non rappresenta una minaccia per lo stato di salute dei denti, tuttavia, nel momento in cui l’igiene orale viene trascurata i batteri responsabili della carie hanno la meglio su quelli inoffensivi e la conseguenza più immediata di questo meccanismo è l’insorgenza della carie. Ciò costituisce un serio pericolo per la salute orale del bambino perché tali batteri possono trasferirsi nel suo cavo orale provocando la carie ai dentini del bimbo.

Gli esperti consigliano di intensificare i controlli dal dentista durante i nove mesi .    




Secondo i dati emersi da un recente studio americano, pubblicato sul sito dell’American Journal of  Public Healt, esisterebbe una relazione tra lo stato di salute dentale e il numero di gravidanze di una donna. Sembra infatti che maggiore sia il numero delle gravidanze maggiore sarà la probabilità di subire dei danni, in molti casi irreparabili, ai denti. 
Nel dettaglio lo studio è stato compiuto su un campione di 2.635 donne con un’età compresa tra i 18 e i 64 anni che hanno avuto almeno una gravidanza. I risultati sono quantomeno allarmanti perché il numero di denti persi aumenta con il numero delle gravidanze. 
 I ricercatori devono ancora stabilire con certezza le cause del perché questo avvenga ma una delle possibili ragioni indicate dagli studiosi è quella per cui le donne in dolce attesa non si sottopongono con molta frequenza ai controlli dentistici. 

Le donne che progettano di avere un bambino dovrebbero prestare particolare attenzione al benessere di denti e gengive, in modo da ridurre al minimo l'insorgenza di problematiche che potrebbero essere favorite dalla predisposizione familiare o dai cambiamenti ormonali tipici della gravidanza, come, appunto, la gengivite.

CONSIGLI : sono piuttosto semplici e facili da mettere in pratica: 
1)lavarsi i denti dopo ogni pasto;

2)usare il filo interdentale almeno una volta al giorno;

3)utilizzare collutori senza alcol e spazzolini per eliminare anche i batteri presenti sulla lingua;

4)sottoporsi a visite di controllo regolari, senza trascurare l'importanza di trattamenti periodici di ablazione del tartaro; 

5)curare l'alimentazione, evitando i cibi appiccicosi e preferendo frutta fresca e secca, verdura e formaggi. 

6)le gomme da masticare, che stimolano la produzione di saliva, possono essere d'aiuto. In alternativa, anche un bicchiere d'acqua alla fine dei pasti aiuta a eliminare i residui di cibo e a neutralizzare gli acidi della placca.


MICHELLE HUNZIKER : IL MIO UOMO IDEALE? DEVE AVERE DENTI SANI



Michelle Hunziker ha le idee chiare in fatto di uomini e una caratteristica indispensabile per lei è che abbia denti sani. Lo rivela in un'intervista rilasciata al settimanale femminile diretto da Silvana Giacobini "Diva e Donna".
Nell'intervista la showgirl dichiara : "al mio fianco voglio una persona serena e con i denti sani, come un cavallo " come darle torto! A prima vista il marito,Tomaso Trussardi, ha le carte in regola; del resto anche Michelle ha uno splendido sorriso e denti sani.


venerdì 8 gennaio 2016

Quali effetti ha il weekend sul nostro organismo? Ce lo dice una ricerca americana


Non importa quanto guadagnate o quanto lavorate, il weekend fa bene a tutti indipendentemente dal lavoro, agisce positivamente sulla salute psichica e sul benessere totale dell'organismo. Dai manager alle segretarie, dalle commesse ai banchieri, tutti stanno meglio nel weekend, accusano meno dolori e meno tensioni.

Sono giunti a queste conclusioni alcuni ricercatori dell'Università di Rochester, con uno studio sulle variazioni dell'umore e sugli stati di ansia, pubblicato sul Journal of Social and Clinical Psychology. Il team di ricercatori ha condotto analisi su soggetti diversi per età, classe sociale e ruolo professionale, analizzando le variazioni dell'umore su 74 soggetti circa, dai 18 ai 62 anni per 3 settimane circa.

Durante l'esperimento è stato rilevato che in tutti i soggetti, dal venerdì alla domenica diminuiscano gli stati di dolore, ansia, depressione ed aumentino gioia, buonumore e benessere. In piú, per tutti i soggetti, durante il weekend diminuisce anche lo stress e i sintomi piú diffusi ad esso legati quali mal di testa, problemi digestivi ed intestinali, difficoltà respiratorie.

L'effetto weekend è  quindi importantissimo nell'equilibrio psicofisico dei soggetti e l'impennata di buonumore del venerdí sera si deve alla possibilità di poter scegliere e disporre del proprio tempo per le 48 ore successive, di vedere amici e persone care. Quindi, godetevi al massimo i vostri weekend, fanno bene alla salute.




SOSorriso vi augura un sorridente fine settimana :-)

giovedì 7 gennaio 2016

SPAZZOLINO MANUALE:COME sceglierlo e QUANDO cambiarlo


Lo spazzolino è alla base di una corretta igiene orale: è quindi estremamente importante sceglierne uno adatto alle proprie esigenze, allo stato di salute dei denti e ovviamente ai propri gusti. Le variabili da considerare sono :

1)Testa dello spazzolino :

DIMENSIONI: per eseguire una corretta pulizia è necessario raggiungere ogni superficie dentale, anche quelle più interne al cavo orale, perció si consigliano testine piccole; approssimativamente le dimensioni della testina non dovrebbero superare i 2,5 cm di lunghezza e non ci dovrebbero essere più di 4 ciuffi di setole in larghezza.

FORMA: della testa dello spazzolino: l'ideale è una forma arrotondata e che non presenti spigoli per evitare di traumatizzare gengive e palato. La testina dello spazzolino non dovrebbe presentare fessure nella zona in cui sono attaccati i ciuffi di setole questo per impedire ai batteri di annidarsi tra le setole.

ACCESSORI :
Puliscilingua: è presente in alcuni spazzolini dietro la testina; altri, invece, sono provvisti di speciali alette in gomma o lattice ai lati della testa, la cui funzione è massaggiare la gengiva durante lo spazzolamento dei denti.

Testina flessibile: consente di migliorare la pulizia, sopratutto nella zona di palato e lingua; inoltre favorisce il perfetto adattamento delle setole dello spazzolino anche su superfici più irregolari come quelle dei molari.


2) Setole :
MATERIALE: In commercio esistono setole Naturali e Sintetiche: sono consigliate di gran lunga quelle sintetiche ,vediamo perchè

                              SINTETICHE : vantaggi

· Le setole artificiali non si spezzano facilmente
· Sono saldamente inserite nella testina dello spazzolino
· Il diametro delle setole artificiali è uniforme
· Possono essere arrotondate in punta (caratteristica essenziale per evitare di graffiare lo smalto dentale)
· Non sono cave
· Non raccolgono batteri o residui di cibo al loro interno
· Non assorbono acqua
· Si asciugano rapidamente.



                           



             
NATURALI: svantaggi

· Le setole naturali tendono a spezzarsi ed a togliersi facilmente
· Trattengono più facilmente i batteri al loro interno
· Sono costituite da materiale organico che, a contatto con l'acqua, tende a fermentare e marcire
· Le setole rimangono umide
· Sono molto irregolari e di diametri diversi
· La punta non è arrotondata ma frastagliata
· Essendo cave, le setole naturali trattengono i residui di cibo al loro interno, alimentando così lo sviluppo di batteri


DUREZZA

· Setole MEDIE : s'intende uno spazzolino dotato di setole a media durezza (diametro delle fibre sintetiche compreso tra 0,2 e 0,25 mm): in genere, le setole medie sono le più richieste nel mercato.
· Setole MORBIDE: in grado di spazzolare i denti come fossero piume, sono particolarmente indicate in caso d'ipersensibilità dentinale. La delicatezza delle setole morbide riduce il rischio di danneggiare lo smalto dentale e di irritare le gengive.
· Setole DURE : particolarmente resistenti e tenaci nello spazzolamento. Si raccomanda vivamente di evitare l'utilizzo di questi spazzolini in caso di gengiviti, retrazioni gengivali e denti sensibili.

3) IMPUGNATURA :
Anche il manico dello spazzolino è molto importante per semplificare la pulizia dentale. Esistono alcuni modelli "antiscivolo", indicati per facilitare la presa dello strumento ed evitare che lo spazzolino, "scivolando" dalle mani durante la spazzolatura, vada a colpire le gengive. L'impugnatura dello spazzolino è generalmente realizzata in plastica, caratteristica importante per garantirne l'impermeabilità dall'umidità. Il manico può essere dritto o lievemente ricurvo, al fine di facilitare l'appoggio per il pollice o per incoraggiare la pulizia dei denti più in fondo. Le impugnature particolarmente grosse o ricurve possono essere d'aiuto per le persone colpite da qualche forma d'invalidità.
Forma e colori dello spazzolino possono essere scelti in base alle proprie esigenze.


 QUANDO cambiare lo spazzolino?

 L'American Dental Association (ADA) raccomanda di cambiare lo spazzolino ogni tre-quattro mesi (o prima, se le setole sono consumate). Cambiatele anche prima in caso di :
· setole sfilacciate.    
· dopo influenza / raffreddore
· dopo comparsa di afte ed herpes

Questa raccomandazione deriva dal fatto che, indipendentemente dal tipo di spazzolino utilizzato, le setole possono consumarsi e rovinarsi, perdendo così la propria efficacia. Studi clinici hanno dimostrato che uno spazzolino nuovo è in grado di rimuovere molta più placca rispetto a uno usato, assicurandoti le massime prestazioni per mantenere i denti sani e puliti.



martedì 5 gennaio 2016

Epifania: consigli per una calza anti CARIE


Come da tradizione anche quest’anno, a chiudere il carrozzone delle feste natalizie, arriverà l’Epifania. Una festa che i bambini associano da sempre alla consegna delle tanto amate “calze”, ricche di dolci e leccornie di tutti i tipi. Dopo le abbuffate di Natale, però, è il momento di pensare anche ai denti, scegliendo dolci che possano proteggerli dal rischio di carie e non danneggino la salute dentale. Ecco alcuni consigli per una calza gustosa ma che rispetti la salute dei dentini dei più piccoli :
1) CARAMELLE :
SI a qualche caramella, meglio però non appiccicosa o gommosa, in quanto richiede più tempo per essere lavata via dalla saliva, favorendo il processo carioso; inoltre esistono caramelle senza conservanti artificiali e a base di succo di frutta che risulteranno sicuramente meno dannose. In questo periodo dell'anno potranno risultare utili anche caramelle balsamiche senza zucchero, curative del mal di gola.

2)BISCOTTI Home Made:
I bambini amano i biscotti, sarebbe quindi una gradita sorpresa inserirne qualcuno nella calza della Befana. Fatti in casa  possiamo ridurre gli zuccheri contenuti in essi e renderli quindi molto più salutari!


3)Cioccolato SI ma FONDENTE:
Va bene non eccedere con il cioccolato ma in una calza della befana è un must che non può assolutamente mancare, meglio preferire allora quello fondente. I più piccoli non ne sono amanti, ma il cacao amaro contiene antibatterici naturali che impediscono allo Streptococcus mutans di produrre il glucano. Si tratta di una sostanza appiccicosa che aiuta i germi ad attaccarsi ai denti formando la placca. Secondo una ricerca dall’accento giapponese, pubblicata su New Scientist, le tavolette di cioccolato con una percentuale di cacao superiore all’80% aiutano a prevenire la carie e la placca, in quanto ricche di agenti antibatterici naturali. A confermarlo sono stati, più recentemente, anche gli esperti del Collegio dei docenti universitari di odontoiatria, durante il congresso nazionale a Roma dell’anno scorso. Consumando cioccolato fondente all’80% si può ridurre il rischio di carie, soprattutto se si ha l’accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati , che ne vanificherebbero gli effetti positivi. In tanti stanno già facendo salti di gioia, vero?


 4)LECCA LECCA di riso soffiato e cioccolato:

Carina è anche l’idea di sostituire i lecca lecca con delle palline di riso soffiato ricoperte di cioccolato. Il procedimento è molto semplice: fate sciogliere del cioccolato nel microonde, versate dentro la ciotola il riso soffiato e mescolate il tutto con un cucchiaio. Poi con le mani create delle palline e cospargetele con zuccherini colorati. Inserite uno stecco da cake pops e lasciate asciugare su carta da forno. I vostri bambini li adoreranno.


5)FRUTTA FRESCA:
Perchè non dare un messaggio salutista e metterci anche un po' di frutta fresca come facevano le nostre nonne? mandarini e clementine sono da sempre amate dai più piccoli; promossi per prendersi cura dei denti anche i mirtilli rossi. I test condotti dall’Università di Pavia hanno infatti evidenziato il loro effetto anticarie grazie alla presenza di procianidine, altra specie di polifenolo come quelli contenuti nel vino.



6)FRUTTA SECCA e DISIDRATATA:

A seconda dell’età del bambino potete anche pensare di mettere della frutta secca: un sacchetto di noci, mandorle, semi di zucca sgusciati e frutta disidrata possono costituire uno snack ricco ma allo stesso tempo salutare.

7)CHEWINGUM:
Infine abbinando gomme senza zucchero allo xilitolo, renderete tutti questi dolci meno pericolosi. L’incremento della produzione di saliva potrà mantenere i denti puliti, neutralizzando gli acidi prodotti dai batteri della placca dentale.
Qualsiasi alimento si decida di inserire nelle calze, è consigliato lavare sempre i denti dei nostri bambini dopo aver mangiato per non incorrere nelle tanto odiate carie.


A proposito di carbone, approfitto di questo post per ricordare di una particolar proprietà del Carbone Vegetale: oltre alle molteplici proprietà ben note, come disintossicante ed ottimo alleato per  ridurre il gonfiore addominale, il carbone vegetale risulta efficace per lo sbiancamento dei denti, in quanto, anche se temporaneamente lascia la bocca macchiata di nero, ha lo stesso effetto di quando viene ingerito cioè attira le tossine dalla bocca e rimuove le macchie. Con grande sorpresa, noterete che tutto il nero si lava via e rende i denti estremamente puliti e lisci. Dopo alcune volte, i denti risultano notevolmente più bianchi.
Come usare il carbone attivo per la salute orale?
Immergere un panno pulito, o uno spazzolino da denti bagnato, nella polvere di carbone (o cospargere una capsula di carbone sullo spazzolino). Mettere velocemente il tutto in bocca con l’accorgimento di proteggere il lavandino perché potrebbe macchiarsi. Eseguire dei piccoli circoli senza strofinare pesantemente per circa 2 minuti, sputare e risciacquare con cura (davvero bene!). La bocca darà l’impressione immediata di essere incredibilmente pulita…. il lavandino, non così tanto!

SOSorriso vi augura Buona Epifania!!






lunedì 4 gennaio 2016

I PRIMI DENTINI

La formazione dei dentini avviene già quando il bimbo è nel grembo materno, ma è soltanto dopo i 6-8 mesi di vita del bambino che cominciano a spuntare i primi dentini da latte,detti anche “decidui” perché sono destinati a cadere per essere sostituiti da quelli permanenti. Solitamente, i primi a spuntare sono gli incisivi centrali inferiori, tra il sesto e l’ottavo mese, mentre gli ultimi sono i quattro molari, tra i 27 e i  29 mesi. I tempi di eruzione sono piuttosto variabili: ci sono bimbi che iniziano ad avere i primi dentini già a tre mesi, mentre ad altri i denti possono spuntare anche verso l’anno di età.  
La mappa della dentizione:
  • 6-8 mesi Incisivi mediani inferiori
  • 8-10 mesi Incisivi mediani superiori
  • 9-12 mesi Incisivi laterali superiori
  • 10-13 mesi Incisivi laterali inferiori
  • 12-18 mesi Primi molari inferiori e superiori
  • 16-24 mesi Canini inferiori e superiori
  • 24-30 mesi Secondi molari inferiori e superiori

La comparsa dei primi dentini è un evento assolutamente normale della crescita di un bimbo. Spesso avviene senza problemi reali, e tuttavia nei giorni immediatamente precedenti o successivi all’eruzione, non di rado si presentano alcuni piccoli disturbi: gengive gonfie, salivazione abbondante, febbre, sbalzi di umore, irritabilità.