Cos'è? Odore sgradevole dell'aria espirata, durante la respirazione e la fonazione.
Si associa spesso a una lingua che presenta una patina bianca. Colpisce più del 20 % della popolazione; spesso ci si rende conto di questo problema quando qualcuno ce lo fa notare;
le cause sono svariate: può essere dovuta a periodi di digiuno prolungato che determinano la formazione di corpi chetonici (responsabili del cattivo odore).
Cenni storici:
Quello dell'alitosi non è un problema appartenente solo all'epoca moderna; il termine stesso è di origine latina: ALITUS (respiro) + OSIS (malato, anomalo), è quindi un problema psico-sociale che coinvolge le popolazioni già dall'epoca degli antichi greci e romani, ben noti per la loro attenzione e cura all'igiene e alla bellezza; anche nel libro della Genesi si parla di questo argomento, viene infatti menzionato il primo chewingum: una resina utilizzata dalle popolazioni del mediterraneo come rinfrescante per l'alito.
Il tema dell'alitosi è stato affrontato anche nelle scritture islamiche: la teologia musulmana consiglia, nella prevenzione dell'alitosi, l'uso di un caratteristico stick di legno da utilizzare durante il periodo di digiuno del Ramadan.
ALITOSI: VERA o TRANSITORIA?
Non tutti gli aliti cattivi sono dovuti ad una vera alitosi: esiste una condizione chiamata ALITOSI TRANSITORIA: è l'alito cattivo tipico del risveglio mattutino; si sviluppa in seguito al fenomeno di xerostomia (diminuzione del flusso salivare) che avviene normalmente durante il sonno, il quale in associazione ai processi di decomposizione che avvengono nel cavo orale ad opera della flora batterica, genera gli odori sgradevoli dell'alito al risveglio. Questo tipo di alitosi è presente in più del 50% della popolazione adulta, quindi è la condizione più frequente.
ALITOSI VERA: a seconda della CAUSA distinguiamo 2 tipologie:
malattie gastroenteriche (ernia iatale, diverticolo di Zenchel, gastrite, ulcere) è stato dimostrato che molti pazienti che soffrono di alitosi hanno una cattiva digestione, spesso associata alla presenza di Helicobacter Pilori: un germe che localizzato nello stomaco provoca gastiri,ulcere ed altri problemi gastrici;
malattie renali, malattie metaboliche (esempio diabete mellito).
DIAGNOSI:
Si basa su valutazioni organolettiche in cui il dentista esamina l'alito del paziente assegnando un valore numerico su una scala da zero a cinque; su dispositivi di rilevazione dei composti volatili, come la gascromatografia: metodica in cui si analizza l'aria espirata e la saliva del paziente, valutando la presenza dei composti volatili; e l'halimiter: apparecchio elettronico che aspira l'aria proveniente dalla bocca e analizza le concentrazioni di disolfuro di idrogeno e di metilmercaptano. Oltre ciò è indispensabile un esame ispettivo del cavo orale per valutare la presenza di patologie che possono indurre l'alitosi.
TRATTAMENTO :
Nei casi di alitosi ad eziologia extraorale è necessario l'intervento dell'opportuno specialista.
Per quanto riguarda l'alitosi ad eziologia intraorale, il principio che accomuna tutte le terapie è l'eliminazione dei batteri proteolitici insidiati nel microambiente orale, con la rimozione di tutte le condizioni predisponenti alla loro proliferazione (pseudotasche, gengiviti, ecc). Le strategie terapeutiche si basano sui seguenti aspetti principali:
INDICAZIONI DA SEGUIRE PER IL PAZIENTE ALITOSICO:
- INTRAORALE --> 90 %, La causa è riconducibile a patologie del cavo orale; un ruolo predominante è assunto da gengiviti e parodontiti ovvero quelle patologie sostenute da ceppi batterici gram negativi proteolitici (come ad esempio Porfiromonas Gengivalis, Fusobacterium Nucleatum, Tannarella Forsitia, Porfiromonas Gengivalis e altri) i quali producono i COMPOSTI VOLATILI SOLFORATI (CVS) che rappresentano la vera causa dell'alitosi. I CVS principali sono dimetilsolfuro - solfuro di idrogeno - metilmercaptano. La produzione di questi composti ha origine dal metabolismo delle proteine presenti nella dieta, nel fluido gengivale e nella saliva, ad opera dei batteri proteolitici e delle proteasi (enzimi dell'ospite ) che scindono queste proteine in peptidi semplici i quali, a loro volta, vengono frammentati in amminoacidi contenenti zolfo (metionina, cisteina) da cui derivano i composti volatili responsabili dell'alitosi. Altre sostenze alla base dell'insorgenza dell'alitosi sono: putrescina e la cadaverina (entrambe derivanti dal metabolismo di altri amminoacidi); acido butirrico-indolo-scatolo. Tutte queste sostanze possono essere percepite solo in forma volatile, quindi finchè rimagono disciolte nel fluido della saliva non sono percepibili come odore cattivo.
DIAGNOSI:
Si basa su valutazioni organolettiche in cui il dentista esamina l'alito del paziente assegnando un valore numerico su una scala da zero a cinque; su dispositivi di rilevazione dei composti volatili, come la gascromatografia: metodica in cui si analizza l'aria espirata e la saliva del paziente, valutando la presenza dei composti volatili; e l'halimiter: apparecchio elettronico che aspira l'aria proveniente dalla bocca e analizza le concentrazioni di disolfuro di idrogeno e di metilmercaptano. Oltre ciò è indispensabile un esame ispettivo del cavo orale per valutare la presenza di patologie che possono indurre l'alitosi.
TRATTAMENTO :
Nei casi di alitosi ad eziologia extraorale è necessario l'intervento dell'opportuno specialista.
Per quanto riguarda l'alitosi ad eziologia intraorale, il principio che accomuna tutte le terapie è l'eliminazione dei batteri proteolitici insidiati nel microambiente orale, con la rimozione di tutte le condizioni predisponenti alla loro proliferazione (pseudotasche, gengiviti, ecc). Le strategie terapeutiche si basano sui seguenti aspetti principali:
- riduzione della concentrazione dei batteri anaerobi nella bocca, specialmente sul dorso della lingua;
- rimozione chimica (tramite un processo di ossidazione) dei composti volatili solforati;
INDICAZIONI DA SEGUIRE PER IL PAZIENTE ALITOSICO:
- Correzione della dieta, evitando i cibi che contengono sostanze alitogene; importante anche evitare lunghi periodi di digiuno;
- Migliorare e incrementare le manovre di igiene orale domiciliare: 1)Lo spazzolino è sicuramente uno dei presidi di profilassi più validi per la sua azione meccanica di rimozione dei residui alimentari e dei biofilm orali dalle superfici (è quindi importante sapere come scegliere il proprio spazzolino ). 2) Anche l'utilizzo di dentifrici con adeguate caratteristiche organolettiche contribuisce al miglioramento dei risultati: la presenza di aromi adeguati (es. menta) determina sensazioni di freschezza e pulizia che persistono variabilmente anche dopo l'uso. 3) L'uso di colluttori antisettici è utile per il
- Sottoporsi a visite di controllo regolari;
- Bere molti liquidi;
- Masticare gomme senza zucchero (meglio se con xilitolo e zinco) per stimolare la secrezione salivare; sono consigliati anche chiodi di garofano e semi di finocchio;
- Mangiare vegetali freschi e fibrosi, come carote e finocchi
- Smettere di fumare.
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